Cambiano i concorsi pubblici: assunzioni in 180 giorni. L’intervista di Zangrillo

Cambiano i concorsi pubblici: assunzioni in 180 giorni. L’intervista di Zangrillo

Pubblicata sul Messaggero la nuova intervista del Ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo che ha ad oggetto i tempi di svolgimento dei concorsi pubblici. In questo momento è infatti a lavoro un team di esperti che ha il compito di ridurre i tempi morti tra una fase e l’altra dei concorsi e per cercare di trovare soluzioni utili al raggiungimento dell’obiettivo principale: terminare i concorsi entro 180 giorni a partire dal bando.

Scarica qui l’intervista.

 

Alcune delle domande più significative

Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, quest'anno lo Stato dovrà assumere oltre 150mila persone per sostituire coloro che andranno in pensione. Eppure nei concorsi molti posti restano vacanti soprattutto nei profili più elevati. Non temete di non riuscire a coprire tutte le posizioni?

«È una sfida complessa. Ma devo dire che nel 2022 abbiamo rispettato gli impegni che ci eravamo presi. Sono entrate 157mila persone nella Pubblica amministrazione. L'obiettivo di quest'anno è molto ambizioso, e i dati che abbiamo raccolto su come sono state gestite le procedure concorsuali negli ultimi due anni ci danno fiducia».

Che dicono i dati?

«Siamo passati da un tempo medio della durata delle procedure di concorso nel 2019, quindi prima della pandemia, di 780 giorni a 169 giorni nel 2022. Un risultato che ci pone tra i migliori in Europa. Naturalmente questo dato tiene conto del fatto che durante la pandemia abbiamo rivisto le procedure eliminando alcuni passaggi che erano incompatibili con il momento che stavamo vivendo».

Lei si riferisce alla prova orale che è stata cancellata. Ma adesso che dovrà nuovamente essere sostenuta dai candidati, i tempi si allungheranno di nuovo?

«Ho creato un gruppo di lavoro di esperti che sta lavorando a una riforma dei concorsi che ci permetta di tagliare tutti i tempi morti delle varie fasi delle procedure in modo da assicurare che i tempi restino rapidi».

Con quale obiettivo?

«Che si arrivi dal bando all'assunzione in sei mesi, 180 giorni in tutto. È un obiettivo ambizioso, ma per rendere la Pubblica amministrazione attrattiva dobbiamo essere capaci di raccogliere queste sfide».

Il Consiglio di Stato, però, ha espresso alcuni rilievi sulle prove digitalizzate dei concorsi che pure hanno dato una spinta alle procedure. Le cambierete?

«Il Consiglio di Stato ha rilevato per esempio che i sistemi possano incepparsi durante le prove e che questo possa aumentare i ricorsi. Terremo conto dei rilievi, abbiamo avviato una fattiva collaborazione istituzionale con il Consiglio di Stato per trovare le migliori soluzioni. Ma il tema della digitalizzazione delle procedure concorsuali resta comunque un punto centrale dell'attrattività della Pubblica amministrazione».