COME LEGGERE (E CAPIRE) UN BANDO DI CONCORSO

COME LEGGERE (E CAPIRE) UN BANDO DI CONCORSO

di Elia Pirone

Quando si partecipa o si intende partecipare a un concorso pubblico, leggere il relativo bando è
un’attività fondamentale.
Per quanto la precedente affermazione possa apparire alquanto banale, diversi concorsisti spesso
incontrano difficoltà nella lettura del bando – oppure non lo leggono proprio, affidandosi ai diversi
gruppi online per avere informazioni circa la procedura cui si iscrivono.
I gruppi di discussione sono senz’altro utili per lo scambio rapido, immediato, senza filtri delle
informazioni e dei consigli per la preparazione, ma il rischio di ricevere informazioni incomplete,
imprecise o semplicemente errate esiste, dal momento che le chat sono luoghi “unofficial” e
popolate da concorsisti, non da commissari del concorso.
Vediamo quindi come leggere efficacemente un bando, andando a prendere in considerazioni le
parti realmente utili per il partecipante. In questo modo, si eviteranno errori banali, alcuni dei quali
– se gravi – possono davvero compromettere la partecipazione alla procedura.


TITOLO
Solitamente il bando comincia con il... titolo. Già in questa parte è possibile cogliere importanti
elementi per comprendere a cosa ci si sta iscrivendo: dal numero di unità che saranno assunte, alla
natura del rapporto di lavoro (tempo pieno, parziale, indeterminato, determinato, con contratto di
formazione lavoro...), fino all’inquadramento giuridico ed economico degli assunti (le “vecchie”
categorie, sostituite dai nuovi CCNL recentissimamente approvati).


DESCRIZIONE DEL RUOLO
Segue il preambolo-motivazione che richiama le disposizioni di legge e la normativa comunque
applicabile alla procedura: solitamente, è una parte che può essere “saltata” perché non è altro che
l’architettura legale su cui si regge il bando, oltre che una burocratica spiegazione del perché viene
indetto il concorso.
In seguito cominciano le sezioni importanti per il partecipante. Solitamente nel bando vi è una
sintetica descrizione delle attività e delle mansioni del personale da assumere; una parte
sicuramente importante e da leggere perché consente al concorsista di farsi un’idea chiara e precisa
di cosa potrebbe trovarsi a svolgere operativamente, una volta assunto. È importante sottolineare
che ogni Amministrazione declina il mansionario adattandolo sia al proprio contesto che all’ufficio
o all’area specifica in cui il personale andrà ad inserirsi. Tuttavia le declaratorie generali del profilo
sono sempre consultabili nei vari CCNL di riferimento.


REQUISITI DI ISCRIZIONE
Arriviamo alla parte probabilmente più delicata del bando, quella che riguarda i requisiti per poter
partecipare alla procedura.
Solitamente l’articolo dei requisiti si suddivide – anche graficamente – nella parte dei requisiti
generici (cittadinanza italiana od europea, il godimento dei diritti civili, l’età non inferiore ad anni
18, ecc.) e quella dei requisiti specifici, ovvero il titolo di studio più le eventuali abilitazioni o
iscrizioni ad albi professionali, se richiesto in base alle figure ricercate.

È sempre bene tenere a mente che i profili “funzionari”, “istruttori direttivi”, “specialisti” oppure le
“Elevate qualificazioni” in caso di concorsi PNRR sono sempre dedicate a concorrenti in possesso
di laurea (la tipologia di laurea richiesta è sempre specificata). Dunque, se possiedi solo il diploma
di scuola superiore, non potrai iscriverti per carenza dei requisiti specifici.


DOMANDA DI PARTECIPAZIONE E CONTRIBUTO DI ISCRIZIONE
Segue l’articolo dedicato alla procedura di iscrizione al concorso. Solitamente i bandi riportano tutta
una serie di caratteristiche formali che deve possedere la domanda del candidato. Questo si deve al
fatto che le caratteristiche della domanda devono essere esplicitamente previste dal bando, anche se
sono sempre meno i concorsi che richiedono il classico “modulo” da compilare a mano, visto che
ormai viene fatto tutto tramite un “form” online collegato all’ente – o alla società preposta, come
nel caso di “Concorsi smart” per i concorsi Formez-Ripam – cui accedere tramite il sistema
SPID/CIE/CNS.
Questa parte, resa “semi-automatizzata”, è stata pertanto resa molto più user-friendly, ma occorre
comunque prestare la massima attenzione a cosa si sta compilando e come lo si sta facendo.
Solitamente, l’articolo del bando immediatamente seguente è relativo al contributo di
partecipazione (detto anche “tassa” dai concorsisti che lo digeriscono meno) che la legge fissa in
euro 10,33. Anche se non è raro trovare contributi di diverso importo.


PROVE D’ESAME E PUNTEGGIO
Tralasciando l’articolo, più tecnico che altro, sulla commissione esaminatrice, seguono gli articoli
dedicati alle varie prove di cui si compone il concorso, preselettiva compresa.
Qui è importante verificare gli argomenti (che possono essere diversi) che riguarderanno le
differenti prove, oltre al punteggio richiesto per superarle.
Ricordiamoci sempre che la prova preselettiva non concorre mai al punteggio finale di graduatoria
del partecipante, essendo un test preliminare volto a scremare i partecipanti in eccesso. Il punteggio
comincerà a essere computato dalla (prima) prova scritta fino all’orale e a questo si sommerà
l’eventuale punteggio dei titoli (valutazione dei titoli). In generale, il punteggio minimo per passare
le prove è 21/30.
Il punteggio dovuto ai titoli viene acquisito solitamente prima dell’orale e varia da procedura a
procedura. Avere un ottimo punteggio nei titoli può fare la differenza tra una vittoria e una semplice
idoneità, per questo è opportuno che il concorsista abbia un bagaglio di certificazioni (e di studio
accademico) vasto e diversificato.
In base all’ultima e ben nota “riforma Brunetta”, potrebbe essere possibile – per i profili altamente
specializzati – che la preselettiva sia sostituita da una valutazione preliminare dei titoli. In base a
ciò, verranno ammessi alle prove i candidati più “titolati”.


COMUNICAZIONI AI CANDIDATI E ARTICOLI FINALI


Il bando si avvia alla propria conclusione esplicitando le modalità con cui la Commissione d’esame
comunicherà con i candidati. Solitamente, sarà sufficiente un avviso pubblicato sul sito istituzionale
per assolvere al dovere di comunicazione e trasparenza nei confronti dei candidati.
Per questo è sempre estremamente importante controllare con assiduità le pagine web del sito
istituzionale dedicate alla procedura, perché è proprio lì che compariranno aggiornamenti ufficiali.
In alcuni casi, gli avvisi possono anche pervenire via mail (solitamente PEC) ma sempre affiancati
dalla comunicazione sul sito. Ad ogni buon conto, monitorare il sito dell’ente è sempre una buona
idea, per evitare sgradite sorprese.

Proseguendo, vi è l’articolo dedicato alla graduatoria e quello all’assunzione in servizio dei
candidati dichiarati vincitori. Potrebbero esservi anche le clausole che disciplinano l’assunzione
(inquadramento, trattamento economico, ecc.). Anche questa parte è interessante per il candidato,
che può così farsi un’idea sugli aspetti giuridici del proprio lavoro.