Il ritorno dei concorsi semplificati e come si svolgeranno

Il ritorno dei concorsi semplificati e come si svolgeranno

di A.P.
Sometimes They Come Back, a volte ritornano, come scriveva Stephen King. In questo caso,
però, non è detto che gli incontri siano spiacevoli come quelli narrati dal maestro americano
dell’horror. Con il decreto PA, convertito qualche giorno fa in legge alla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato, infatti, tornano in auge i concorsi in stile periodo emergenziale.
Complice la drammatica situazione dovuta al Covid-19, fino a non molto tempo fa
furoreggiavano i concorsi a prova unica, che ancora molti concorsisti ricordano con una punta di rimpianto. Ebbene, a seguito delle norme introdotte dal Decreto PA, tra un emendamento e l’altro, ci sarà la possibilità di ridurre in modo consistente l’iter delle procedure concorsuali. All’art. 1-bis viene stabilito che “Fino al 31 dicembre 2026, in deroga al comma 1, lettera a), i bandi di concorso per i profili non apicali possono prevedere lo svolgimento della sola prova scritta»”.
Bisognerà vedere come le Pubbliche amministrazioni intenderanno interpretare questa
indicazione. Tralasciando il fatto che la norma non si pone in modo categorico, dando la possibilità, con quel “possono prevedere”, alle amministrazioni di svolgere senza alcun problema la prova orale, c’è da capire cosa si intenda per profili apicali.
Se è scontato immaginare i dirigenti, è pur vero che gli attuali funzionari – per intenderci,
le ex categorie D degli enti locali e le C o terze aree degli enti centrali – sono considerati le figure apicali del comparto. Pertanto è possibile che, sulla base di ciò, i funzionari continuino a svolgere le prove orali. Resta fermo che il bando di concorso è sempre lex specialis, di conseguenza detta la linea fino ad un eventuale annullamento. Sarà possibile, quindi, vedere un’applicazione della nuova norma a macchia di leopardo.